CUORE E MENOPAUSA

Terapia Ormonale Sostitutiva nella donna in menopausa. Perchè?
 

 

Non è semplice dare una risposta dopo la recente pubblicazione dello studio HERSII (Heart and Estrogen/progestin Replacement Study follow-up) e dello studio WHI (Women's Health Initiative), trial clinici randomizzati che avevano l'obiettivo di valutare gli effetti preventivi sul sistema cardiovascolare della Terapia Ormonale Sostitutiva (TOS) con estrogeno e progestinico.

 

Nel primo studio dopo 6.8 anni di follow up non si è osservata la riduzione del rischio di eventi cardiovascolari in donne con malattia coronarica, nel secondo il braccio estrogeni + progestinici è stato interrotto precocemente per motivi etici poiché in un'analisi preliminare il rischio, in particolare per il tumore della mammella, era superiore al beneficio atteso. Questo risultato inaspettato ha provocato reazioni e riflessioni sia tra i medici che nelle donne visto che quelle che in età menopausale assumono estrogeni in Italia sono circa 8% rispetto al totale.

Una nota del Ministero della Salute diffusa dopo la pubblicazione dei risultati dello studio WHI tesa ad orientare i medici riafferma come… nonostante il rischio assoluto osservato non sia elevato, si conferma che:

1.     Questa terapia non è utile nella prevenzione di patologie cardiovascolari.

2.     La combinazione estro-progestinica è indicata solo nel trattamento dei sintomi da menopausa e nella prevenzione dell'osteoporosi;

3.     Prima di iniziare la TOS il medico dovrebbe effettuare una preliminare valutazione individuale dei rischi e benefici per ogni donna ;

4.     I risultati di questo studio non richiedono un immediata modifica del trattamento delle donne tuttora sottoposte a TOS. Tuttavia, le donne con questo tipo di terapia dovrebbero essere sottoposte regolarmente a controllo medico, in modo particolare nei casi di terapia a lungo termine;

5.     Per queste ultime donne è consigliabile incoraggiare controlli mammografici e screening cervicale appropriato alla loro età."…

 

L'atteggiamento prudente verso l'utilizzo della TOS che i Medici di Famiglia italiani hanno avuto rispetto ai colleghi degli altri paesi europei, rende meno arduo oggi ridefinire chi e per quanto tempo trattare.

Se si sperava che la TOS fosse un rimedio "omnibus" per la prevenzione delle malattie croniche, ora tutto è rimesso in discussione.

-       Per esempio ciò che vale per la terapia combinata con estrogeni e progestinici non sembra possa essere trasferito alla sola terapia con estrogeni nelle donne isterectomizzate, infatti questo gruppo, nello studio WHI, prosegue il follow up.

-       Andranno riconsiderati i casi in trattamento a lungo termine, tenendo ben presente che nelle terapie di prevenzione il "primum non nocere" è d'obbligo.

-       Quindi è ineludibile per la Medicina Generale spiegare e tradurre correttamente alle donne tematiche complesse come la valutazione dei fattori di rischio e gli obiettivi e limiti del trattamento di prevenzione.

-       Oggi al Medico di famiglia viene richiesta competenza e capacità nel saper trasferire al singolo soggetto quanto viene affermato e qualche volta contraddetto dalla comunità scientifica e poi veicolato dai mezzi di informazione al fine di dare logica e razionalità a messaggi controversi tesi più a far "rumore" e "sensazione" che a preoccuparsi della salute delle persone.

 A cura di Paolo Spriano