farmaci e cuore

  1. nitroderivati

  2. betabloccanti

  3. calcioantagonisti

  4. diuretici

  5. digitale

  6. ACE-inibitori

  7. antitrombotici

  8. antiaritmici

  9. antidislipidemici

farmaci e malattie

un grazie particolare al

dr.Roberto Carlon di Cittadella (PD

http://space.tin.it/salute/

 

1. NITRATI

Come agiscono: dilatano i vasi sanguigni (sono infatti potenti farmaci vasodilatatori) e quindi riducono il carico di lavoro del cuore. Dilatano inoltre le arterie coronarie e quindi migliorano l'apporto di sangue al cuore. Sono farmaci che consentono un rilassamento della muscolatura liscia ed una dilatazione delle arterie coronarie, delle arterie e delle vene per cui riducono il carico di sangue che ritorna al cuore e quindi alleggeriscono il carico di lavoro del cuore (diminuzione del precarico) a cui consegue una riduzione del consumo di ossigeno da parte del miocardio. A questo si aggiunge l'effetto benefico della dilatazione dei vasi coronarici epicardici con coseguente aumento di flusso (e quindi di Ossigeno) al miocardio.

Come si assumono: sono compresse (per via sublinguale od orale) o capsule che, secondo prescrizione medica, vanno assunte una o più volte al giorno. È frequente anche la formulazione in cerotto che rilasciano il farmaco facendolo assorbire attraverso la pelle. si applica generalmente sul torace ma si possono applicare in qualsiasi parte della cute (priva di peli) perché viene trasportato dal sangue circolante. L'orario di applicazione è stabilito dal medico (la sera o la mattina) e viene generalmente tenuto in sede per 12 ore (una applicazione più prolungata comporta la perdita di efficacia del farmaco).

Effetti indesiderati: vertigini, riduzione della pressione arteriosa, arrossamento al volto e cefalea (nel 20 % dei soggetti; generalmente scompare dopo i primi giorni). Per ridurre tali effetti talvolta basta diminuire le dosi di farmaco. Può accadere (raramente) che sia necessario sospenderlo.

 

I nomi commerciali più comuni sono:

  • per via sublinguale: trinitrina perle, carvasin 5 mg, natispray.

  • per via orale: carvasin, duronitrin, elan, ismo, monocinque, monoket, nitrosorbide.

  • cerotti: adesitrin, minitran, nitro-dur, nitroderm tts, triniplas,

 

 

2. BETA-BLOCCANTI

Come agiscono: abbassano le pulsazioni, la frequenza delle contrazioni cardiache, la pressione arteriosa e quindi riducono il carico di lavoro del cuore. Sono farmaci che riducono le richieste di ossigeno da parte del cuore, soprattutto durante l'esercizio, perché bloccano l'azione delle catecolamine nell'aumentare la frequenza cardiaca, la pressione sanguigna e la contrattilità miocardica, limitando così il fabbisogno d'ossigeno durante l'esercizio. Pertanto sono farmaci di prima scelta, specie con ipertensione arteriosa e pregresso Infarto Miocardico. Inoltre migliorano le alterazioni ormonali che accompagnano, mantengono e consentono la progressione dello scompenso cardiaco, ecco perché sono efficaci in questa malattia.

Le indicazioni principali sono:

- angina pectoris da sforzo

- ischemia silente da sforzo

- durante la fase acuta e dopo un infarto miocardico

- molte aritmie cardiache

- ipertensione arteriosa

- miocardiopatia ipertrofica ostruttiva,

- ipertiroidismo, ecc...

- nello scompenso cardiaco, con particolari modalità e attenzioni.

 

Effetti indesiderati: la comparsa di stanchezza, vertigini, mancanza di respiro alle prime somministrazioni va subito segnalata al medico.

Sono controindicati in pazienti con asma bronchiale, blocchi della conduzione intracardiaca, arteriopatie periferiche. Occorre porre attenzione nei diabetici, pazienti con disfunzione sessuale, astenia. I principali effetti collaterali sono affaticamento e freddo alle estremità. 
Va riferito al medico, soprattutto nel caso in cui un tale farmaco venga assunto per la prima volta, l’eventuale comparsa di stanchezza eccessiva, vertigini, mancanza di respiro, freddo alle estremità (piedi e mani), insonnia, depressione.

 

Come si assumono: sono compresse. La dose iniziale è molto bassa e gli incrementi devono essere sempre fatti sotto stretto controllo medico.Questi farmaci non devono mai essere sospesi improvvisamente! Se è necessaria la loro sospensione (per sostituirlo con un altro farmaco, per sottoporsi ad alcuni accertamenti, ecc...), essa deve essere graduale, distribuita nell’arco di alcuni giorni. Ad esempio: se la dose è di 1 compressa al giorno, passare a mezza compressa per 2-3 giorni, un quarto di compressa per altri 2 giorni: a questo punto il farmaco può essere sospeso. Possono essere associati ai Calcio-antagonisti.

Il nome commerciale di alcuni betabloccanti: atenol, betagon, blocadren, carvipress, concor, corgard, dilatrend, inderal, lopresor, prent, seloken, securpres, seles beta, sectral, sotalex, tenormin, trandate, visken.

 

 

3. CALCIO-ANTAGONISTI

Come agiscono: sono farmaci che bloccano i canali lenti del calcio (il calcio Ca2+ è una sostanza fondamentale nel meccanismo di contrazione delle cellule muscolari) nelle cellule muscolari cardiache e nelle cellule muscolari che si trovano nella parete dei vasi arteriosi (coronarie). Ciò comporta una vasodilatazione coronarica e sistemica, una riduzione (non da parte di tutti questi farmaci) della frequenza cardiaca e della contrattilità miocardica con il risultato finale di migliorare l'apporto di ossigeno e ridurne il consumo da parte del cuore. Alcuni agiscono anche sul ritmo cardiaco.

 

Ci sono due gruppi di calcioantagonisti:

  • fenilalchilamine (verapamil, gallopamil e diltiazem) che hanno una potente azione depressiva sul miocardio e sul sistema di conduzione, rallentando il ritmo cardiaco a riposo ed in esercizio.

  •  diidropiridine, che agiscono dilatando le arterie periferiche ed alleviando il carico di lavoro del cuore. Da sole, tuttavia, possono causare una tachicardia di riflesso.

Le indicazioni principali sono:

- angina pectoris da sforzo

- ischemia silente da sforzo

- ipertensione arteriosa

- alcune aritmie (alcuni)

- miocardiopatia ipertrofica (alcuni)

 

Effetti collaterali: abitualmente non sono "pericolosi" e sono quelli secondari alla vasodilatazione: gonfiore alle gambe, vampate di calore, cefalea. Sono farmaci generalmente ben tollerati e con poche controindicazioni. In alcuni pazienti può comparire stitichezza (verapamil) oppure stanchezza per eccessivo rallentamento del battito cardiaco (verapamil, gallopamil, diltiazem) o abbassamento della pressione arteriosa.

    I calcioantagonisti possono deteriorare la situazione in caso di compromissione della funzione ventricolare sinistra, e vanno in genere evitati nei pazienti con insufficienza cardiaca.

I nomi commerciali di alcuni di essi sono:

  • Verapamil-Gallopamil-Diltiazem: algocor, altiazem, angidil, angipress, angizem, carzem, citizem, diladel, dilem, diliter, diltizem, dilzene, etyzem, isoptin, kata, longazem, procorum, quasar, tildiem, verapamil, veraptin, zilden.

  • Diidropiridinici: antacal, adalat, baypress, cardip, feloday, lomir, lacipil, lacirex, monopina, nnicardal, nicardipina, nifedicor, norvasc, perdipina, plendil, prevex, syscor, viapres, vasodin, zanedip, ecc...

 

4. DIURETICI

Come agiscono: favoriscono l'eliminazione di acqua con le urine e quindi riducono i sintomi da congestione (gonfiore ai piedi e alle caviglie, difficoltà respiratorie).

Come si assumono: sono compresse o fiale endovenose. La migliore risposta al farmaco si osserva con la somministrazione al mattino, soprattutto se dopo di questa si resta sdraiati per circa 1 ora.

    I diuretici riducono il peso corporeo, perché eliminano l’acqua che si era accumulata in eccesso, ma non fanno certamente dimagrire: non eliminano il grasso in eccesso! Se non c’è un patologico accumulo di liquidi, i fluidi tessutali si riformeranno rapidamente riportando il peso corporeo al valore iniziale.

    I diuretici vengono utilizzati anche come farmaci antipertensivi, cioè come farmaci che riducono la pressione arteriosa. Il meccanismo con cui viene abbassata la pressione arteriosa è più complesso e compare generalmente a dosi più basse. Nello scompenso abitualmente vengono utilizzati diuretici più potenti, come la furosemide. Per avere il massimo dell’assorbimento intestinale quest’ultimo dovrebbe essere assunto un’ora prima o due ore dopo i pasti.

Effetti indesiderati: calo eccessivo della pressione arteriosa, calo eccessivo del peso corporeo, disturbi dell'udito e disturbi dell'equilibrio salino del sangue (diminuzione di potassio e magnesio), Pertanto il medico consiglia controlli periodici del sangue. Se la concentrazione di potassio nel sangue è molto bassa, possono manifestarsi crampi muscolari agli arti inferiori, soprattutto notturni. Per rimpiazzare il potassio eliminato si possono consumare più cibi ricchi di potassio, come banane e uva, e bere succo di arancia e di altri agrumi.

    I sintomi più comuni, dovuti agli effetti indesiderati dei diuretici, sono: crampi alle gambe, vertigini o sensazione di "testa vuota", incontinenza (perdita involontaria di urine), aumento degli zuccheri nel sangue (glicemia), aumento degli acidi urici (con possibili attacchi gottosi, una forma di artrite dolorosa all'alluce, al gomito, al polso) e dei grassi (colesterolo e trigliceridi), eruzioni cutanee.

Le indicazioni principali sono rappresentate da:

  • scompenso cardiaco,

  • ipertensione arteriosa,

  • insufficienza epatica grave,

  • insufficienza renale grave,

  • per far diminuire la pressione all’interno dell’occhio in caso di glaucoma.

I nomi commerciali di alcuni di essi sono: aldactone, aldactazide, edecrin, elkapin, esidrex, fluss 40, igroton, indapamide, kanrenol, lasix, lasitone, moduretic, natrilix, spiridazide, spirofur, spirolang, tauliz, toradiur,

 

5. DIGITALE

Come agisce: aumenta la forza di contrazione del muscolo cardiaco e quindi migliora la funzione di pompa del cuore; rallenta la frequenza cardiaca soprattutto nei pazienti con aritmia totale atriale (ogni battito è 'fuori tempo' e non regolare con accelerazione , può essere di particolare utilità quando vi è fibrillazione o flutter atriale (aritmia in cui i battiti sono accelerati con perdita totale di ritmo).

Come si assume: sono compresse o gocce, generalmente in una unica somministrazione. Durante le fasi di particolare aggravamento possono essere effettuati dei cicli di terapia endovenosa da effettuare sotto stretto controllo o in ospedale.

Effetti indesiderati: può determinare un abbassamento dei battiti cardiaci o aritmie di vario tipo (denunciate da palpitazioni fastidiose). Quando il farmaco viene assunto in dosi eccessive, si può manifestare il quadro della «intossicazione digitalica» caratterizzata da nausea, vomito, diarrea, comparsa di un alone giallo-verde attorno alle luci che si risolve generalmente con la sola sospensione del farmaco. Il medico potrà richiedere periodicamente il controllo della funzionalità renale e degli elettroliti, oltre al dosaggio della concentrazione della digitale nel sangue (cioè la digossinemia).

  I nomi commerciali dei farmaci digitalici sono: digitossina, digossina, eudigox, lanitop, lanoxin

 

6. ACE-INIBITORI

Come agiscono: dilatano i vasi sanguigni e quindi riducono le resistenze dei vasi arteriosi periferici permettendo di ridurre il carico di lavoro del cuore. Inoltre migliorano le alterazioni ormonali che accompagnano, mantengono e favoriscono la progressione dello scompenso cardiaco. Si sono dimostrati in grado di aiutare i pazienti scompensati a vivere più a lungo e a sentirsi meglio. Il loro nome completo è: Inibitori dell’enzima convertente l’angiotensina. Bloccano pertanto l’angiotensina, una sostanza dotata di potente azione vasocostrittrice, che aumenta la pressione arteriosa e che riduce la perdita di liquidi nel rene.

Come si assumono: sono compresse che, secondo prescrizione medica, vanno assunte una o più volte al giorno. La dose iniziale è bassa e viene gradualmente aumentata per ottenere i maggiori benefici senza effetti indesiderati. Basandosi sui risultati ottenuti e sui sintomi presenti, potrebbero venire prescritti anche diuretici o digitale, o aggiunti più tardi alla terapia.

Le indicazioni principali sono rappresentate da:

  • scompenso cardiaco,

  • ipertensione arteriosa,

  • infarto acuto del miocardio,

  • nefropatia diabetica.

Effetti indesiderati: facile affaticabilità e vertigine ai cambiamenti di posizione (legati ad un eccessivo abbassamento della pressione arteriosa), tosse stizzosa (che si presenta nel 5-15% dei soggetti, può comparire anche a distanza di molto tempo dall’inizio del trattamento e regredisce completamente con la sospensione del farmaco), possibili alterazioni del gusto e arrossamenti cutanei e prurito (in genere durante le prime 4 settimane di trattamento). Al controllo degli esami del sangue il medico potrà riscontrare una alterazione della funzionalità renale, una riduzione dei globuli bianchi, un aumento del potassio. Anche se rare, queste manifestazioni richiedono periodici controlli clinici e di laboratorio.

I nomi commerciali di alcuni di essi sono: accuprin, acepress, acequin, alapril, capoten, cibacen, cupressin, converten, coversyl, delapres, eliten, enapren, femipres, fosipres, inibace, initiss, naprilene, prinivil, procaptan, quark, quinazil, tensanil, tensogard, triatec, unipril, zestril, zinadril.

I seguenti farmaci contengono un Ace-inibitore ed un Diuretico nella stessa compressa: acediur, acequide, elidiur, fosicombi, gentipress, idroquark, nalapres, prinzide, quinazide, tensozide, vasoretic, zestoretic.

 

 

 

7. farmaci antitrombotici:

antiaggreganti e ANTICOAGULANTI

a. antiaggreganti

 

Come agiscono: inibiscono l'adesività e l'aggregazione delle piastrine che sono alla base della formazione di trombi. Infatti l'aggregato piastrinico rappresenta il nucleo di formazione del trombo arterioso e quindi la migliore strategia antitrombotica dovrebbe basarsi sull'uso di sostanze che interferiscono sia con il fenomeno dell'adesione piastrinica alle pareti vascolari che con l'aggregazione interpiastrinica.

Come si assumono: sono compresse che vengono somministrate una volta al giorno, generalmente dopo il pasto principale. al pomeriggio. I due farmaci più comuni sono acido acetilsalicilio (aspirina) e ticlopidina.

Effetti indesiderati: disturbi gastrici, modificazione del sangue e fenomeni di sanguinamento, manifestazioni cutanee su base allergica.

I nomi commerciali più comuni sono:

  • Acido acetilsalicilico: alkaseltzer, ascriptin, aspirina, aspirinetta, bufferin, cardioaspirin, cardirene, cemirit, vivin c.

  • Ticlopidina: ticlodone, ticlopidina, tiklid.

B. anticoagulanti

Come agiscono: riducono la capacità del sangue di coagulare.

Come si assumono: sono compresse che vengono somministrate una volta al giorno, generalmente al pomeriggio. Ne esistono due tipi: il warfarin e l’acenocumarolo, il più usato in Italia. Vengono prescritti quando si vuole prevenire la formazione di trombi, ovvero coaguli di sangue all’interno di vene o arterie. Per esempio, in chi è già stato colpito da trombi alle vene delle gambe, in persone che hanno subito interventi al cuore o hanno determinate irregolarità nel ritmo del cuore, come la fibrillazione atriale.

Effetti indesiderati: una dose eccessiva comporta il rischio di emorragia, una dose troppo bassa rende inefficace il farmaco.

    In nomi commerciali sono: coumadin, sintrom.

   

 

8. ANTIARITMICI

Sono numerosi farmaci usati nelle malattie cardiache con disturbi del ritmo. Tra essi ci sono anche i betabloccanti, alcuni calcioantagonisti e la digitale appena sopra indicati. Tra i più tipici ricordiamo i seguenti.

 

    a. AMIODARONE (amiodar, cordarone)

Come agisce: controlla le aritmie cardiache.

Come si assume: sono compresse. L'azione del farmaco non è immediata, ma si raggiunge dopo alcuni giorni di somministrazione. Anche l'eliminazione del farmaco da parte dell'organismo è lenta, pertanto gli effetti possono perdurare per qualche tempo dopo la sospensione. Molto utile nel prevenire la fibrillazione atriale ed in molte aritmie gravi e pericolose per la vita. Particolarmente utile, come i betabloccanti, nel trattamento delle aritmie dopo infarto miocardico.

Effetti indesiderati: colorazione più scura della pelle, dopo somministrazioni prolungate il farmaco può depositarsi sulla cornea e produrre disturbi visivi (aloni) che regrediscono con la sospensione del farmaco, può alterare la funzionalità tiroidea sia in eccesso che in difetto. Il medico vi richiederà pertanto periodiche visite oculistiche e controlli della funzionalità tiroidea.

    b. CHINIDINA (idrochinidina retard, longachin, ritmocor): solitamente viene utilizzata nella prevenzione della fibrillazione atriale. Soprattutto se prescritta per la prima volta, è preferibile che il suo utilizzo avvenga in un reparto specialistico, sotto controllo medico, per verificarne la tollerabilità e controllare l’elettrocardiogramma: può provocare in alcuni casi diarrea, nausea, disturbi uditivi o aggravare l’aritmia. In quest’ultimo caso dovrà essere sospesa prontamente. Simile alla chinidina c'è il DISOPIRAMIDE (ritmodan)

    c. PROPAFENONE (rytmonorm): viene utilizzato nel trattamento di varie aritmie atriali e ventricolari. In genere gli effetti collaterali sono lievi e regrediscono riducendo il dosaggio: vertigini, visione indistinta, stanchezza, nausea, alterazione dei sapori.

    d. FLECAINIDE (almarytm): come per il propafenone, viene utilizzata nel trattamento di varie aritmie atriali e ventricolari. Può casare capogiri, stanchezza, disturbi visivi, nausea, tremori, palpitazioni.

    e. MEXILETINA (mexitil, mexitil perlongetten): utilizzata nel trattamento di aritmie ventricolari può talora causare disturbi gastrici oltre a capogiri, tremori, ecc…Questi disturbi in genere regrediscono con la riduzione del dosaggio.

    f. Anche altri gruppi di farmaci (già esaminati sopra) hanno proprietà antiaritmiche con indicazioni mirate come la digitale (che è efficace nella fibrillazione atriale), i betabloccanti (efficaci nel ridurre la mortalità in pazienti colpiti da infarto miocardico: del 23% nei soggetti senza aritmie e del 32% in quelli con aritmie ventricolari) e calcioantagonisti (come verapamil ed il diltiazem utili per ridurre la frequenza cardiaca in corso di fibrillazione atriale e per prevenire le crisi di tachicardia parossistica sopraventricolare).

 

farmaci e malattie

CURA DELL’ANGINA PECTORIS

  • nitroderivati
  • betabloccanti
  • calcioantagonisti

CURA DELLO SCOMPENSO

  • diuretici
  • Inibitori dell’angiotensina
  • digitale

CURA DELL’IPERTENSIONE

  • Diuretici
  • Beta-bloccanti
  • Calcio-antagonisti
  • Inibitori dell’angiotensina
  • Alfa1-bloccanti
  • Farmaci che agiscono sul sistema nervoso centrale

CURA DELLE ARITMIE

  • farmaci vari
  • pacemaker artificiale

FARMACI ANTITROMBOTICI 

  • antiaggreganti
  • anticoagulanti

CURA DELLE DISLIPIDEMIE

  • Statine

  • fibrati

  • altri farmaci ipolipemizzanti