insufficienza cardiaca

descrizione E CAUSE

Cos’è lo scompenso cardiaco?
Quali sono le cause dello scompenso cardiaco?
Come si manifesta?

 

Il cuore umano è un organo notevole che pompa continuamente il sangue per apportare nutrimento ed energia all’organismo. Delle dimensioni di un pugno, questo potente muscolo utilizza il suo stesso sistema elettrico per pompare il sangue. Esso pompa da 5 a 6 litri di sangue in un minuto a riposo, ma più di 20 litri al minuto durante l'esercizio fisico.

Normalmente, il cuore si adatta automaticamente alle diverse necessità. Quando l'organismo richiede più nutrimento ed energia (ad esempio, quando si salgono le scale) il cuore risponde di conseguenza: pulsa più rapidamente ed energicamente, per far circolare una maggiore quantità di sangue, portando più ossigeno e nutrimento ai vari muscoli ed organi.

 

Che cos'è lo scompenso cardiaco?

 

Lo scompenso cardiaco è una incapacità del proprio cuore a fornire la giusta quantità di sangue ossigenato all’organismo durante le varie attività quotidiane: Significa che la potenza di pompa del cuore è più debole del normale. Anche se continua a pulsare, un cuore indebolito pompa una quantità di sangue ricco di ossigeno e nutrienti insufficiente a venire incontro alle necessità dell'organismo (insufficienza cardiaca).  Camminare, portare la spesa, o salire le scale può risultare difficoltoso. Si  può provare difficoltà di respirazione: l'organismo non riesce a ricevere tutto l'ossigeno di cui ha bisogno.

Colui che ha problemi di insufficienza cardiaca presenta una facile affaticabilità e la comparsa di “affanno” per attività che prima svolgeva senza problemi: è questo il segnale che la funzione di pompa del cuore è alterata. In casi gravi, questo comporta difficoltà di respirazione se sdraiati, gonfiori alle caviglie e alle gambe, debolezza, talvolta palpitazioni.


Quali sono le cause?

 

Lo scompenso cardiaco è una malattia cronica che rappresenta l'evoluzione di diverse malattie cardiache. Può svilupparsi in pazienti con:

  • malattia delle arterie coronariche, cioè delle arterie che forniscono il sangue al cuore, la cui espressione è il più delle volte un infarto.

  • Malattie delle valvole cardiache.

  • Valori di pressione arteriosa persistentemente elevati.

  • Progressivo indebolimento del muscolo cardiaco, affetto cioè dalla cosiddetta cardiomiopatia dilatativa, la cui causa è spesso ignota.

A volte non si riesce ad identificare l'esatta causa dello scompenso cardiaco. Tuttavia, la causa effettiva non è tanto importante quanto la ridotta capacità di pompa del cuore, e cosa può essere fatto per aiutarlo.

Come si manifesta?

 

Cosa succede quando insorge lo scompenso cardiaco? 

Un cuore sano può aumentare secondo le necessità la quantità di sangue, ricco di ossigeno, pompato agli organi vitali ed ai muscoli. Il cuore scompensato non è più in grado di svolgere adeguatamente le funzioni che gli competono. Quando un cuore pulsa con meno potenza ed energia del normale, non riesce a portare sangue sufficiente ai vari organi e muscoli. Come risultato, l'organismo non reagisce più come prima,il sangue ed i fluidi possono raccogliersi nei polmoni, questo può provocare difficoltà di respirazione quando siete sdraiati. I fluidi si possono raccogliere anche in altre parti del coro, provocando gonfiore a piedi, caviglie, gambe e addome.

Con il tempo, si manifestano sintomi che possono progressivamente aggravarsi se non si interviene tempestivamente con farmaci appropriati e modificando il proprio stile di vita.

Più precoce è la diagnosi e l'intervento terapeutico, più è possibile modificare la storia naturale della malattia e ottenere vantaggi in termini di qualità di vita e di sopravvivenza.

 

Lo scompenso è una malattia cronica, che può presentare periodiche riacutizzazioni, determinando un peggioramento della qualità della vita per i frequenti ricoveri in ospedale.

Lo scompenso cardiaco è una malattia ad elevata mortalità; in Italia, in un campione di oltre 3.000 ammalati con scompenso cardiaco, è stata osservata una mortalità ad 1 anno del 16% che arriva fino al 30% nei malati più gravi afferenti agli ambulatori cardiologici ospedalieri.