Prevenzione
Una valvola alterata può
essere più facilmente infettata dai batteri. Ciò
potrebbe accadere, per esempio, se i batteri entrano nella circolazione
sanguigna durante le procedure chirurgiche, il cateterismo cardiaco o i
trattamenti del dentista. In questi casi la prevenzione è d'obbligo e si
attua con gli antibiotici (per esempio amoxicillina)
Terapia dei sintomi
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Si usano i
diuretici
per
espellere i sali e liquido eccessivi attraverso
i reni.
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Per migliorare una
funzione cardiaca compromessa di usano gli
ACE-Inibitori,
gli
antagonisti
dell'Angiotensina II,
che aiutano il cuore a funzionare più efficacemente in presenza di una
valvola "insufficiente".
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Se
ci sono aritmie si interviene con
farmaci
antiaritmici.
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Un
farmaco, oggi meno usato, ma ancora valido sia per migliorare la funzione
del cuore, sia per controllare il ritmo cardiaco è la
digitale.
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Si ricorre agli
anticoagulanti, come
Warfarin,
qualora ci sia il rischio della formazione di coaguli - e conseguente
embolia - come nel caso della fibrillazione atriale cronica conseguente
alla dilatazione dell'atrio sinistro nell'insufficienza (o stenosi)
mitralica avanzata.
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I
nitroderivati
e i
vasodilatatori
riducono il carico del cuore favorendo la distenzione dei vasi periferici
e riducendo il carico di ritorno del sangue verso i polmoni e il cuore.
Terapia chirurgica
Nei casi di
malformazioni congenite o di gravi alterazioni delle strutture valvolari si
ricorre alla terapia chirurgica correttiva o riparatrice.
QUALI SONO LE CARATTERISTICHE DELLE PROTESI VALVOLARI OGGI DISPONIBILI?
In linea generale vi
sono due tipi di protesi valvolari oggi disponibili, ognuna con pregi e
difetti caratteristici: le protesi MECCANICHE e le protesi BIOLOGICHE.
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Le
protesi valvolari meccaniche sono
caratterizzate dall'ottima durata dovuta alla durezza dei materiali che
le compongono. Infatti sono costituite da un anello in lega d'acciaio
ricoperto di carbonio e da due foglietti mobili anch'essi in carbonio.
Questo
materiale non si consuma e quindi la durata di una protesi
meccanica e' praticamente illimitata.Il principale svantaggio di
queste valvole e' dato dalla necessità di mantenere il paziente sotto
terapia anticoagulante per tutta la vita. Infatti il sangue, a contatto
con il carbonio (come con qualunque materiale artificiale) tende a
formare dei coaguli che potrebbero attaccarsi alla valvola bloccandone
il funzionamento. Il paziente dovrà quindi assumere ogni giorno una
certa dose di farmaco anticoagulante e dovrà sottoporsi regolarmente
(ogni 3-4 settimane) ad un prelievo di sangue per il controllo del
livello di anticoagulazione (se troppo basso, il sangue coagulerà
ugualmente, se troppo alto c'e' il rischio di emorragie).
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Le
protesi valvolari biologiche, invece, sono costruite
partendo da valvole cardiache (o da altri tessuti come la mambrana
pericardica) di animali (bovini e suini). Queste valvole richiedono una
terapia anticoagulante solo per un breve periodo (in genere 3 mesi).
Infatti il sangue non tende a coagulare a contatto di questi tessuti.
Il loro
principale svantaggio consiste nel fatto che la loro durata nel
tempo è limitata, ed è inversamente proporzionale all'età del paziente.
In un paziente giovane (sotto i 40 anni), queste valvole durano 8-10
anni al massimo, mentre in uno anziano possono durare anche 15 anni (in
rari casi anche di più). Questa differenza è data dal metabolismo del
calcio, che nel giovane è più attivo e tende a depositarsi nei foglietti
valvolari causandone l'indurimento.
Le protesi
biologiche più recenti sono trattate con particolari sostanza chimiche
allo scopo di ridurre la deposizione di calcio sulla superficie dei
foglietti; questi trattamenti hanno mostrato in studi sperimentali la
capacità di aumentarne la resistenza alla calcificazione e quindi la
durata.
In casi
particolari si può utilizzare un'altra valvola dello stesso paziente e
metterla al posto della valvola aortica
malata (intervento
di Ross) |
La
decisione sul tipo di valvola da utilizzare viene presa dal team
medico tenendo conto dell'età del paziente, delle sue condizioni
generali, del suo stile di vita ed anche delle sue preferenze.
I rischi
dell'intervento di sostituzione valvolare aortica vengono stimati dal
cardiochirurgo e dall'anestesista in base ad una moltitudine di fattori.
Dopo la fase di
convalescenza e di riabilitazione, i pazienti operati di sostituzione
valvolare in genere godono di una importante riduzione della
sintomatologia e di un netto miglioramento della capacità d'esercizio e
di tolleranza agli sforzi. Possono essere necessari fino a 2 - 3 mesi
dall'intervento per un completo recupero. Dopo la guarigione della
ferita sternale, in genere non vi sono limitazioni importanti
all'attività fisica, se non quelle legate all'assunzione di
anticoagulanti. È necessaria la profilassi antibiotica prima di ogni
procedura invasiva (compresa la rimozione del tartaro dentale), ed e'
buona norma avere nel portafoglio un cartellino che identifichi la
persona come portatore di protesi valvolare cardiaca.
Edito il 16 marzo 2000
a cura di:
Dott. Giovanni Speziali
In collaborazione e con
il permesso per la pubblicazione di CTSNet-Cardiothoracic Surgery
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