stare bene in salute

STRESS? ... no, grazie!

PRO MEMORIA PER COMBATTERE LO STRESS

Il lavoro è importante ma la salute è importantissima.
I giorni festivi sono stati riservati al riposo ed allo svago; chi lavora ha il diritto ed anche il dovere di usufruirne.
Lavorare alla sera o portare a casa le preoccupazioni professionali diminuisce sempre più il piacere di stare in famiglia .
Dedicare le ore notturne a pensare o a preparare il lavoro del giorno dopo significa rinunciare a quel recupero di energia di cui il corpo ed il sistema nervoso hanno assoluto bisogno.
Quando gli impegni sono troppi bisogna sapere dire di no a chiunque
Cercare di fare parte di: commissioni, comitati, gruppi, può essere un impegno civile interessante purché non diventi un logorio nervoso.
Il momento dei pasti è importante per la salute, è intelligente dedicarvisi con gusto, rimandando ad altri momenti i problemi e le discussioni.
È raccomandabile occupare il tempo libero in svaghi che comportino attività muscolare, purché giovino al benessere psicofisico e quindi alla salute.
Le vacanze sono l'occasione per sentirsi liberi dagli impegni di tutto l'anno e per rilassarsi. È un grave errore rinunciare ad esse.
Chi non può o non vuole delegare ad altri certe responsabilità finisce col diventare schiavo della propria attività.

 

attività e sport

 

I nostri nonni, ed ancor più i nostri bisnonni, che tornavano a casa alla sera con le braccia e le gambe spezzate dalla fatica, e che non desideravano altro che un piatto di minestra ed un buon letto, cadrebbero oggi dalle nuvole, ascoltando gli elogi della attività fisica, che si levano da ogni parte. Fatto è che la sempre maggiore disponibilità di energia, e quindi l'uso delle macchine per il trasporto e qualsiasi tipo di attività produttiva, ha generato, nell'epoca moderna, un esercito di sedentari e di obesi. Intendiamoci. La soppressione della fatica ed una buona alimentazione ci hanno dato grandi vantaggi ed hanno allungato la nostra vita, ma oggi purtroppo si è superato il segno e si corre il rischio che il bene si volga in male.

Quindi, attenzione ! Bisogna muoversi di più, perché molti sono i benefici effetti che può avere l'attività fisica :

1) rinforza i muscoli e l'apparato scheletrico;

2) previene l'osteoporosi;

3) mantiene elastiche le articolazioni;

4) brucia i grassi nocivi ( colesterolo e trigliceridi) e fa aumentare quelli buoni ( il colesterolo HDL, che viene rimosso dalle arterie e veicolato dalle lipoproteine ad alta densità verso i luoghi di eliminazione);

5) brucia gli zuccheri e fa smaltire le calorie in eccesso, quindi fa dimagrire se ce n'è bisogno;

6) aumenta la fluidità del sangue e lo fa circolare meglio;

7) protegge dalla arteriosclerosi e dalle trombosi;

8) abbassa la pressione del sangue;

9) attiva la digestione ed aumenta la motilità dell'intestino, combattendo la stitichezza;

10) aiuta a dormire meglio e più a lungo;

11) stimola anche le funzioni cerebrali (a quanto pare, secondo alcuni studiosi, riduce la insorgenza di demenza);

12) migliora il tono dell'umore, combatte la depressione;

13) avvantaggia il desiderio e le prestazioni sessuali;

14) migliora la funzione respiratoria e cardiocircolatoria.

Altro ancora ? Probabilmente. Ma riteniamo che ce ne sia abbastanza per dire che l'attività fisica è una grande medicina.

 E allora bisogna lasciar da parte l'auto e la poltrona, e muoversi a piedi, inforcare la bicicletta, correre o passeggiare nei parchi, sulle spiagge o sui monti, nuotare, giocare a bocce o ballare, fare ginnastica e magari riprendere, con la dovuta prudenza, lo sport preferito !!

Se sul farmaco sono tutti d'accordo, non tutti sono d'accordo sulle dosi ! A sentire gli specialisti di medicina dello sport, le basse dosi (cioè una modesta attività fisica) sarebbero "acqua fresca", non produrrebbero cioè alcun vantaggio.

Per ottenere veramente il massimo, l'esercizio dovrebbe essere portato a livelli submassimali, bisognerebbe cioè raggiungere una frequenza cardiaca abbastanza elevata ( grosso modo 170 battiti al minuto per un uomo di 60 anni).

Facendo sport, bisognerebbe evitare tutti quelli che comportano scatti brevi ma intensi (ad esempio il tennis ed il calcio), o quelli che comportano prevalentemente contrazioni isotoniche ( ad esempio il sollevamento pesi) e preferire quelli che sono caratterizzati da una attività costante e regolare (nuoto, bicicletta, jogging, ecc.).

Se su quest'ultimo punto siamo pienamente d'accordo con gli specialisti, lo siamo molto meno sulla inutilità delle basse dosi.

A nostro avviso va bene tutto, anche la ginnastica dolce, giocare a bocce, fare giardinaggio o semplicemente passeggiare : perché il movimento non vale solo in quanto tale, ma anche perché libera il cervello, gli propone stimoli nuovi che attivano la fantasia, lo va vagare liberamente in una sorta di ozio creativo.

Quindi muoversi, sempre ! Per il riposo, purtroppo, di tempo ne avremo anche troppo!

testo raccolto spigolando da internet

 

FUMO:perché smettere!

 

 

decalogo antifumo

1. Il fumo di tabacco, in tutte le sue forme, è nocivo alla salute ed è una droga che determina dipendenza.

2. Fumare è una abitudine creata artificiosamente, non necessaria e pericolosa anche per chi fuma in modo passivo.
3. Il fumo accelera l'invecchiamento e danneggia tutti gli organi ma in particolare cuore, arterie e polmoni.
4. Il fumo favorisce la comparsa dei tumori in specie polmonari.
5. Il fumo nella donna anticipa la menopausa, rughe ed osteoporosi.
6. Il fumo in gravidanza danneggia la salute anche del nascituro.
7. Il fumo nell'uomo può compromettere la virilità.
8. Esistono oggi trattamenti e farmaci che aiutano ad interrompere l'abitudine al fumo.
9. Motivazione e volontà sono però decisivi per poter dare l'addio alle sigarette.
10. Smettere di fumare è importante ma ancora più importante è non iniziare.

(di Vittorio Nicita Mauro)

 

 

 

Nonostante nell'antichità si fumasse anche l'hashish (babilonesi), l'origano (secondo Plutarco), il farfano (Plinio), l'arnica (vosgi), il fumo è tradizionalmente legato al consumo di tabacco.

Il tabacco - Con questo nome si indicano varie specie di piante erbacee appartenenti al genere Nicotiana. Di provenienza centroamericana, fu introdotto in Europa intorno al 1560 e si diffuse nelle regioni a clima temperato fino a essere coltivato industrialmente. Fu la spedizione di Colombo che, sbarcando a Cuba, scoprì indigeni che fumavano rotoli di cohiva (nella lingua locale i rotoli erano detti tobaccos). Presso i maya il fumo era parte integrante del culto del dio Sole, mentre gli aztechi usavano il tabacco come dote che il pretendente doveva versare in base alla bellezza della sposa. I missionari spagnoli e portoghesi diffusero il tabacco in tutto il mondo, chiamandolo erba santa e attribuendogli presunte proprietà medicamentose. Per un lungo periodo il tabacco fu usato per il fiuto, poi si diffuse la ciccatura e solo più tardi il fumo. La pianta arriva fino a 2 m di altezza con fusto eretto e peloso. Le foglie allungate o ellissoidali contengono nicotina e composti aromatici. Da esse si ricava il tabacco da fumo o da masticare (Nicotiana tabacum) e quello da fiuto (Nicotiana rustica) attraverso un processo che comporta l'essiccamento, la fermentazione e la stagionatura delle foglie. Il principale alcaloide contenuto nelle foglie del tabacco è la nicotina (dal nome dell'ambasciatore francese a Lisbona Jean Nicot che nel 1560 introdusse in Francia il tabacco) che ha effetti neurotropi sul sistema nervoso centrale e sul sistema nervoso neurovegetativo, con effetti ipertensivi, di accelerazione della frequenza cardiaca e di incremento della secrezione acida dello stomaco. In agricoltura è usato come pesticida. I fiori del tabacco sono bianchi, rosati, rossi e verdastri e hanno corolla tubulosa. I frutti a capsula forniscono molti semi marroni dai quali si ottiene un olio semiessiccativo. I principali produttori di tabacco sono Cina, Stati Uniti d'America, India, Cina, Brasile, Federazione russa, Turchia.

Un po' di cifre - In Italia fuma il 25% ca. della popolazione (14 milioni); attualmente le donne fumatrici sono in aumento mentre si verifica una diminuzione fra i fumatori. La diminuzione più sensibile si registra al Nord-Ovest. Nel mondo sono più di un miliardo e 200 milioni (il 33% della popolazione oltre i quindici anni). La fascia d'età ove la percentuale è più alta è quella fra i 25 e i 44 anni. Con l'accresciuta sensibilità alla cura della propria salute, il fumo è diventato anche un fatto culturale; un rapporto ISTAT (2001) indica come nelle famiglie con bambini in età prescolare, se almeno un genitore è laureato, nel 61,7% dei casi nessuno fuma, con il diploma la percentuale scende al 58,6%, con la licenza media al 45% e con la licenza elementare al 25,4%. Il fumo di sigaretta è causa di molteplici patologie che colpiscono diversi organi del nostro corpo.

Due dati per meditare:

1) Una sigaretta si brucia 30 mg di vitamina C, metà della RDA giornaliera.

2) In una stanza una sigaretta fa arrivare il livello di polveri sottili a 2000 microgrammi per metro cubo quando per fermare il traffico ne bastano 75.

La salute - Il fumo aumenta il rischio di ictus cerebrale (fino a venti volte nelle donne che usano contraccettivi orali), aumenta le rughe del viso cui fa assumere una colorazione giallastra, aumenta la frequenza cardiaca e il rischio d'infarto, favorisce il deposito di grassi sulle pareti delle arterie, restringe i vasi sanguigni, riducendo la temperatura delle parti periferiche del corpo, aumenta dell'80% il rischio del tumore alla cervice uterina. Il danno più grave del fumo è comunque a livello polmonare: enfisema e cancro del polmone sono patologie strettamente connesse al fumo di sigaretta.  Si calcola che nei primi decenni del XXI sec. in Asia e in Africa si assisterà a una vera e propria epidemia di cancro al polmone, a causa dell'incremento del vizio del fumo (anche di quattro volte in dieci anni) presso popolazioni in cui l'informazione medica non è sufficientemente presente.

 testo esposto nel sito www.albanesi.it